Dossier Caritas sulla povertà: “Lavoro, debiti e casa le priorità per i bisognosi (da www.reportpistoia.it)

PISTOIA – Persone in grave difficoltà economica, che non hanno più il lavoro e sono troppo anziane per trovarne un altro; famiglie indebitate con le banche o con i parenti che hanno perso o rischiano di perdere il bene più prezioso, la casa.

A queste ed altre mille problematiche, un aiuto concreto arriva quotidianamente dalla Caritas di Pistoia. Storie di volontari che ogni giorno dedicano incondizionatamente parte del loro tempo agli altri, a chi è più debole o semplicemente meno fortunato, perché – assicurano – “quello che riceviamo in cambio è molto più grande di quello che diamo”. “Un ringraziamento speciale – ha detto nel corso della presentazione del Dossier il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli – va a tutti i volontari della Caritas diocesana che ogni giorno cercano di far fronte ad una situazione che ormai è diventata insostenibile; non bisogna dimenticare – ha sottolineato il vescovo – che la Caritas è la Chiesa, e la Chiesa è fatta per servire gli altri e non per essere servita”.

Insomma la povertà a Pistoia e in provincia c’è anche se non si vede. Uno sguardo più attento alla città e ai suoi luoghi della solidarietà sempre più affollati di bisognosi, ci consegna un quadro non certo confortante. Il primo dato che salta all’occhio dal Dossier sulla povertà è il preoccupante aumento del numero di persone che nel corso del 2013 si sono rivolte ad un centro di ascolto Caritas: sono più di duemila, in un trend che ha fatto registrare un aumento dell’11.8% rispetto al 2012 e che non accenna a diminuire, anzi. Quello che cambia rispetto al passato è che tra queste persone, quasi la metà sono italiani. Famiglie o singoli che prima avevano un reddito e che improvvisamente o l’hanno perso o si è drasticamente ridotto.

Sempre più famiglie in difficoltà quindi. A dirlo sono le statistiche, che ci descrivono un quadro in cui, sul totale degli accessi, il 77.6% riguarda proprio nuclei familiari. A complicare il tutto una crisi economica che continua a picchiare duro e, almeno nel breve periodo, non si vedono segnali di ripresa. Il problema dei problemi è il lavoro, o meglio la sua mancanza. Dal 2008 a Pistoia e in provincia centinaia di persone sono rimaste senza occupazione. Molte di queste avevano figli a carico e mutui da pagare ormai diventati insostenibili. Una spirale di difficoltà e problemi alla quale la Caritas ha cercato di rispondere mettendo in campo una serie di progetti in grado di dare speranza a chi è in difficoltà.

Tra questi quello del microcredito, un servizio che accoglie tutti coloro per i quali un prestito bancario sarebbe impossibile aiutandoli nel far fronte ad alcune spese indispensabili. Poi l’emergenza abitativa, una questione strettamente collegata alla perdita del lavoro e quindi del reddito. La difficoltà maggiore che emerge è legata al mantenimento delle spese d’affitto, di mutuo e di condominio, con un numero crescente di famiglie che, per morosità incolpevole, sono vittime di un provvedimento di sfratto. Su questo versante sono tre i progetti realizzati dalla Caritas, senza dimenticare il fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia. Tra questi il progetto “Welcome”, riservato all’accoglienza di famiglie con disagio abitativo; il progetto “Nido”, che prevede il pagamento dell’affitto per un periodo di sei mesi alle famiglie in estrema difficoltà economica; e poi il progetto “Sfratto? No grazie” che aiuta le famiglie nel cercare di scongiurare l’esecuzione del provvedimento amministrativo.

Apple: nuove accuse di sfruttamento dei lavoratori (dal sito www.vita.it)

Questa volta è un’inchiesta sotto copertura della BBC a denunciare le condizioni a cui sono costretti gli operai di una fabbrica cinese, in cui viene prodotto l’ iPhone 6. L’azienda però nega tutto, affermando di essere tra le più attente ai diritti dei lavoratori.

La Apple ci ricasca. O meglio, sembra non aver mai smesso di ricascarci. Nulla pare cambiato dall’inchiesta pubblicata sul Shanghai Evening Post, due anni fa, alla vigilia del lancio dell’iPhone 5, quando Wang Yu, un giornalista cinese, si era fatto assumere come operaio da una fabbrica della Foxconn, azienda manifatturiera da dove escono diversi prodotti di multinazionali tecnologiche (tra cui Blackberry, Xbox, Kindle e Playstation), per capire come effettivamente veniva prodotto l’ultimo gioiellino del gigante di Cupertino. Nel 2010, infatti la Foxconn aveva attirato l’attenzione dei media per l’alto tasso di suicidi tra i lavoratori delle fabbriche.

Nonostante le dichiarazioni di impegno per tutelare i lavoratori, due anni dopo, le accuse di sfruttamento si rinnovano. Questa volta è il programma d’inchiesta della BBC, Panorama, ad aver inviato, sotto copertura, due giornalisti nell’impianto manifatturiero del gruppo Pegatron, nelle periferie di Shangai, dove vi è una produzione di iPhone 6.

E se il reportage di Yu denunciava le condizioni salariali inadeguate e le interminabili ore alla catena di montaggio, sembra che l’inchiesta della BBC non mostri una situazione molto diversa.

Turni che arrivano fino alle 16 ore e filmati che mostrano operai esausti, accasciarsi a terra dal sonno. Uno spettacolo che mette in forte dubbio il fatto che le promesse fatte dopo l’inchiesta del 2012, relative ai diritti dei lavoratori, siano state effettivamente mantenute.

A detta della BBC, Apple ha rifiutato qualsiasi intervista, salvo poi replicare, dopo la trasmissione della video inchiesta di giovedì, con un comunicato: “Nessun altra azienda sta facendo tanto quanto Apple per assicurare un ambiente di lavoro sicuro e giusto…lavoriamo con i nostri fornitori qualora ci siano dei deficit e continuiamo a vedere dei progressi significativi ma sappiamo che il nostro lavoro non è mai finito.”

Pegatron ha risposto, annunciando di aumentare i controlli sulle condizioni dei lavoratori, per verificare la veridicità dell’inchiesta della BBC.

Il giornale britannico Daily Telegraph ha riportato che il vice-presidente delle operazioni, Jeff Williams, ha inviato un’e-mail ai 5 mila dipendenti dell’azienda, nel Regno Unito, dichiarando l’estraneità del gruppo ai fatti e di essere “profondamente offeso” dall’inchiesta che, tra l’altro, non si è fermata solo alla fabbrica di Shangai.

I giornalisti della BBC infatti hanno proseguito il viaggio nella filiera produttiva, arrivando all’isola di Bangka in Indonesia, dove è stato dimostrato che tra i materiali utilizzati per la produzione, potrebbe rientrare anche lo stagno ricavato dalle miniere irregolari, denunciando le condizioni di estremo rischio in cui molti minatori sono costretti a lavorare e il fatto che molti di questi siano minorenni.

Apple ha risposto dichiarando la complessità della situazione a Bangka, dove il controllo rimane estremamente complicato. Secondo Apple infatti, sono decine di migliaia i minatori impegnati nella vendita dello stagno, attraverso intermediari e risulta difficile capire quali sono i materiali provenienti dalle miniere legali, e quelli che invece provengono da miniere irregolari.

Il programma Museo Palazzo dei Vescovi di Pistoia

In allegato è possibile consultare il programma del Museo del Palazzo dei Vescovi di Pistoia e vedere quindi le diverse possibilità di visite didattiche esistenti per i diversi ordini di scuola.

Palazzo vescovi_scuole dell’infanzia e primarie

Palazzo vescovi_secondarie primo grado

Palazzo vescovi_ssecondarie di secondo gradoPalazzo vescovi_secondarie primo gradoPalazzo vescovi_scuole dell’infanzia e primarie

Novo Mondo

La collega Giorgetti segnala questa iniziativa.

Un Novo Modo di costruire un altro mondo
Nuove sfide e un mondo in continua e rapida evoluzione ci impongono di saper cogliere le novità e la capacità progettuale di tante esperienze e pensieri capaci di disegnare un futuro di equità e giustizia. Non basta riflettere sui nostri consumi, dobbiamo interrogarci sui modelli di produzione, su quali beni e servizi siano necessari nel prossimo futuro, su quali forme di economia, di politica, di società, vogliamo provare a costruire con il nostro agire quotidiano. Questo e molto altro sarà Novo Modo… Una serie di incontri si terranno dal 17 al 19 ottobre con inizio alle ore 10 in S. Apollonia – Via San Gallo 25/A a Firenze.

Il sito dell’associazione è http://www.novomondo.org.
E’ possibile registrarsi al sito e leggere, anche se impossibilitati a partecipare all’evento, tutta una serie di articoli sugli stili di vita e sulla sostenibilità ambientale.